Il mio viaggiare

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martedì 17 aprile 2018

CESARE CREMONINI, NESSUNO VUOLE ESSERE ROBIN


Come mai sono venuto stasera? Bella domanda. Se ti dicessi che mi manca il tuo cane, ci crederesti? Che in cucina ho tutto tranne che il sale, me lo daresti? C'ho una spina in gola che mi fa male, fammi un'altra domanda che non riesco a parlare. Quel che vorrei dirti stasera è ... non ha importanza. È solo che a guardarti negli occhi mi ci perdo, quando il cielo è silenzioso mi nevica dentro. Se giurassi di dormire con te e non toccarti ... ma certo, vuoi dormire col cane. Sai quanta gente ci vive coi cani e ci parla come agli esseri umani, intanto i giorni che passano accanto li vedi partire come treni che non hanno i binari, ma ali di carta. E quanti inutili scemi per strada o su facebook che si credono geni, ma parlano a caso mentre noi ci lasciamo di notte, piangiamo, e poi dormiamo coi cani. Ti sei accorta anche tu che siamo tutti più soli? Tutti col numero dieci sulla schiena e poi sbagliamo i rigori. Ti sei accorta anche tu che in questo mondo di eroi nessuno vuole essere Robin. È certo che è proprio strana la vita, ci somiglia, è una sala d'aspetto affollata e di provincia. C'è un bambino di fianco all'entrata che mi guarda e mi chiede perché passiamo le notti aspettando una sveglia, ci prendiamo una cotta per la prima disonesta, complichiamo i rapporti come grandi cruciverba. E tu mi chiedi perché? Fammi un'altra domanda, che non riesco a parlare. Sai quanta gente sorride alla vita e se la canta aspettando il domani, intanto i giorni che passano accanto li vedi partire come treni che non hanno i binari, eppure vanno in orario. Ti sei accorta anche tu che in questo mondo di eroi nessuno vuole essere Robin. Come mai sono venuto stasera? Bella domanda.

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