Il mio viaggiare

LABORlectoris

domenica 13 ottobre 2013

PACIFICO & MALIKA AYANE, L'UNICA COSA CHE RESTA



E' sceso il buio intorno, mi vedi. E' ancora viva la fiamma, che trema. Prendi ancora fiato e andiamo, non ti spaventare, noi possiamo. Faremo fino in fondo ogni strada chiusa, supereremo gole, fiumi di acqua velenosa. Ogni giorno è un salto e un posto caro da lasciare. Dormi che tra poco è chiaro e ti dovrò svegliare. Meno male che ci sei ancora, meno male che ci sei tu. Dietro una porta sbarrata e tutti sei riuscito a trovarmi. Meno male che ci sei ancora, meno male che ci sei tu. Per una via sconosciuta agli altri sei riuscito a toccarmi. La notte è ferma adesso, ci aspetta, è profondissimo mare asciutto in cui perdersi e nuotare. Guarda che sia leggero il peso, poco puoi portare, lascia ogni fatica, lascia andare. Meno male che ci sei ancora, meno male che ci sei tu. Giravo a vuoto senza partire, sei riuscito a guidarmi. Meno male che batte ancora, meno male che arrivi tu. Cadendo indietro tra le tue dita, fino a dimenticarmi, passeremo freddo e vuoto, solo allora si vedrà che brilliamo ancora nel profondo, dove il cielo. Meno male che ridi ancora, meno male che sei con me. Ogni ora che va veloce sei tu la cosa che resta. L'unica cosa che resta.

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