Caroline, è normale sentirsi giù in questo periodo dell'anno. Succede a tutti, sai. Cioè, insomma, la vita è questa e quando ne hai già vissuta un bel pezzo, sai che sapore ha. Certo, non sa di vaniglia.
- Beh, diciamo che esco con qualcuno.
- Ah si, sul serio? E chi è?
- E' Adam.
- Perché?
- Così, lo devo conoscere. E abbiamo un senso.
- Come sarebbe "avete un senso"?
- Lui da solo non ha senso, io da sola neanche. Insieme invece si.
- Io ti devo dire una cosa, Caroline, però forse ti arrabbierai.
- No, dimmela.
- Ti guardo dormire, qualche volta. A Natale non era la prima volta che entravo in camera tua. E ho continuato.
- Per guardarmi dormire, perché?
- Tu sei così in pace. Io no. Quando dormo faccio sempre lo stesso sogno ... mi sento come soffocare. La disperazione, la disperazione di chi cerca di sopravvivere, la disperazione senza pace. Io ho paura che, se mi levano il mio cuore, non sarò più capace di amarti. Così tu sei la mia pace.
- Oh mio Dio, si ama con la mente e con l'anima, non si ama mica col cuore. Non c'entra niente.
- E perché mi fa tanto male qui quando non sei con me?
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